Lunedì, 29 Aprile 2024

Avvocato del Cittadino: caro Francesco, sarai sempre con noi. Nel nostro impegno, la tua presenza

Caro Francesco,
 
 
Mi capita ancora adesso di rispondere al telefono o aprire la porta e trovarmi davanti un cliente che ti cerca. All’inizio era devastante: quelle persone mi riportavano ad una realtà inaccettabile, mentre io, per darmi pace, ti pensavo fuori dall’associazione per qualche udienza. O per una di quelle estenuanti mediazioni in cui ci passavi interi pomeriggi. Non ci credevo, ecco tutto.
 
 
Sono trascorsi giorni. Mesi. Il tempo è passato così velocemente da abbattere la distanza. Già, non c’è distanza: tu sei con noi, a ricordare, a vivere in quelle parti di noi in cui hai lasciato te stesso. Non te ne andrai mai.
 
 
Ho pensato a lungo a come poter ricordare quello che professionalmente abbiamo fatto insieme. A quello che hai costruito da solo. Ma all’inizio non avrei potuto raccontarti con il sorriso, ed io del tuo entusiasmo e della tua passione volevo parlare con il cuore in pace. All’inizio c’era un dolore perfetto che non ti somigliava. Non c’erano più le nostre risate malcelate mentre qualcuno parlava e ci venivano in mente cretinate che solo io e te potevamo capire. Non c’era quel tuo sguardo scocciato – che se ci penso mi fa ancora arrabbiare - quando ti dicevo che entro due giorni dovevamo finire di fare qualcosa perché non volevo stare con l’ansia del ridurci sempre all’ultimo. Non c’erano le tue premure, quel ti vengo  a prendere io così fai prima, quel lascia stare, questa cosa la faccio io. E poi ci sarebbe tanto altro da dire, sei stato il mio compagno per quindici anni e quando te ne sei andato mi hai riservato la tua ultima premura: non mi hai lasciato sola, sapevi che per nostro figlio non sarei mai crollata. Che sarei stata forte. Che l’avrei protetto da ogni tristezza. Ogni giorno gli dico sempre che deve cercare nel mondo le cose che lo appassionano, che deve fare con impegno quello che gli piace. Ecco, solo questo ti salva, la cura costante per le cose in cui scegli di impegnarti. Voglio che nostro figlio si senta sicuro e protetto dalla consapevolezza delle sue risorse e delle sue capacità, ed a questo solo con l’impegno ci arrivi. Tu, come sempre, aiutaci.
 
 
Vedi non è facile parlare professionalmente di te, ci metto sempre del personale. Forse per me è impossibile scindere le due cose, anzi, non voglio proprio farlo e così ho chiesto a chi ha lavorato con te - ed era legato a te prima di tutto dall’amicizia - di raccontarti, insieme a me. Ho subito chiarito, niente di pesante, di retorico. Ho detto: parliamo dell’avvocato Francesco Felici, del nostro Francesco, come se anche lui partecipasse, di quello che professionalmente abbiamo condiviso.
 
Ti lascio qui il video. Te lo avrei mandato su Whatsapp e tu, dopo averci preso a tutti un bel po' in giro, ti saresti lamentato perché non abbiamo raccontato di quella volta...