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Demansionamento, cos'è?
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E' la modifica della mansione, con l'assegnazione di incarichi di minore responsabilità. Con il Jobs Act, è diventato "lecito" spostare il lavoratore a mansioni di livello inferiore alla luce di esigenze tecniche e organizzative dell'azienda e di conservazione del posto di lavoro, purché sia mantenuta al dipendente la stessa retribuzione acquisita nel corso dell'attività lavorativa.
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Dimissioni per giusta causa, cosa sono?
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L' articolo 2119 del codice civile stabilisce che, in presenza di una giusta causa, il dipendente può recedere dal rapporto lavorativo (dimettersi) senza preavviso e senza che gli venga richiesta alcuna indennità di mancato preavviso da parte del datore di lavoro.
Il datore di lavoro dovrà invece corrispondere al lavoratore una indennità sostitutiva del preavviso (e un eventuale risarcimento monetario per danni morali e/o psicologici)
Costituiscono giusta causa: ingiustificato demansionamento, mancata corresponsione dello stipendio, omesso versamento dei contributi, mancata regolarizzazione contributiva, mobbing e vessazioni, condotte discriminatorie o lesive della reputazione, violenze, coinvolgimento del dipendente in attività illecite, inosservanza di norme sulla sicurezza, spostamento della sede di lavoro senza alcuna giustificazione
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Licenziamento per giusta causa, cos'è?
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Sempre l'articolo 2119 del codice civile prevede le condizioni per il licenziamento per giusta causa.
In linea generale, possiamo dire che esso è disposto dal datore di lavoro quando il lavoratore realizza comportamenti disciplinarmente rilevanti così gravi da non consentire anche in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Anche in questo caso, non è necessario il preavviso.
I contratti collettivi elencano generalmente le ipotesi ed i fatti ritenuti tali da costituire giusta causa di licenziamento.
Prima della riforma Fornero, in caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore doveva essere reintegrato.
Ad oggi, per i dipendenti con contratto a tempo indeterminato prima del 7 marzo 2015 valgono le seguenti garanzie:
Per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, il decreto legislativo 23/2015 ha sostanzialmente ridotto le ipotesi in cui il giudice può ordinare la reintegrazione nel posto di lavoro del dipendente che sia stato licenziato illegittimamente. In giudizio, viene meno la considerazione dell'eventuale sproporzione del licenziamento ma deve essere dimostrata l'insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore e che ha portato, appunto, al licenziamento, per avvenire il reintegro.
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Licenziamento per giustificato motivo soggettivo, cos'è?
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Avviene quando il dipendente compie comportamenti disciplinarmente gravi, ma non così gravi da comportare il licenziamento per giusta causa, e cioè senza preavviso.
Costituisce giustificato motivo soggettivo anche lo scarso rendimento e/o del comportamento negligente del dipendente.
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Licenziamento per giustificato motivo oggettivo, cos'è?
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Avviene “per ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa”.
In sostanza, c'è un'oggettiva crisi dell'azienda e non è possibile il ricollocamento del dipendente.
La riforma del 2012 ha ricondotto all’area del licenziamento per motivi oggettivi anche le ipotesi del licenziamento per superamento del periodo di comporto (malattia) e del licenziamento per inidoneità fisica o psichica del lavoratore.
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TIPOLOGIA | COSTI |
Tutte le tipologie di contratto lavoratori dipendenti | 25 Euro + iva ad anno |
Speciale Colf e Badanti | 18 Euro + iva ad anno |
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SPECIALE SOS GIOVANI SFRUTTATI SUL LAVORO
Sempre più giovani e giovanissimi si rivolgono all'Associazione 'Avvocato del Cittadino' raccontando storie di sfruttamento sul lavoro. Storie spesso dal sapore amaro, che sanno di maltrattamenti. Di turni disumani. Di festività inesistenti. Per questo, l'associazione ha creato uno spazio ad hoc, uno sportello interamente dedicato ai giovani con problemi sul lavoro, attivo il lunedì ed il giovedì pomeriggio, dalle 16,00 alle 19,00, che riceve su appuntamento.
Ovviamente l'ente offre tutela e informazioni a tutti i soci con problemi sul lavoro, indistintamente dall'età, ma ha pensato di dedicare uno spazio specifico ai più giovani per non far scadere le loro speranze nella disillusione rispetto ad un mondo, quello del lavoro appunto, sul quale, appena usciti da scuola o dalle università, puntano tutto in termini di ambizione. E di dignità!
Abbiamo seguito il caso del 19enne che veniva chiuso in pausa pranzo in ufficio:
E poi il caso del ventiseienne che affrontava quotidianamente turni di lavoro di 12 ore al giorno (o alla notte) per 6 giorni a settimana:
Se anche tu hai una situazione analoga e cerchi un avvocato-del-lavoro a Roma che ti sappia dare i giusti consigli, considera che
L'Associazione è a disposizione di tutti coloro che hanno bisogno di consigli e informazioni su come muoversi per far valere propri diritti sia per la richiesta ai datori di lavoro di DIFFERENZE RETRIBUTIVE che di RISARCIMENTO DEL DANNO per le mortificazioni subite.
Un esperto avvocato del lavoro ti riceverà per offriti le informazioni necessarie per la tua tutela: chiamaci allo 06.45433408 o vieni a trovarci a Roma, in via dei Fulvi n. 49
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