Avvocato del Cittadino, insieme alle famiglie di alcuni ragazzi disabili romani, lancia un'azione collettiva contro la modifica della procedura del rimborso per l'assistenza domiciliare indiretta (S.A.V.I. - Servizio di Aiuto per la Vita Indipendente).
CHI NON HA REDDITO RISCHIA DI ESSERE TAGLIATO FUORI DAL SERVIZIO visto che l'atto di impegno 2016 prevede che gli utenti“devono presentare, con cadenza mensile, la rendicontazione delle spese sostenute. Il Municipio a seguito di verifica della documentazione provvede alla erogazione del rimborso con cadenza mensile.”
COME FUNZIONAVA PRIMA - Precedentemente il Comune anticipava i soldi e l'utente, trimestralmente, doveva consegnare al Municipio una rendicontazione delle spese sostenute per gli operatori.
PERCHE' LA NUOVA PROCEDURA E' DISCRIMINATORIA - Secondo la nuova procedura, i disabili dovrebbero anticipare il pagamento della retribuzione in favore degli assistenti domiciliari e, solo dopo aver presentato la rendicontazione (le buste paga) al Municipio di competenza, ricevere il contributo.Questo significa escludere dal servizio SAVI tutte le persone che non hanno alcun reddito o hanno un reddito appena sufficiente per il proprio sostentamento.
CONTRO QUESTA DISCRIMINAZIONE
L'ASSOCIAZIONE AVVOCATO DEL CITTADINO
HA ORGANIZZATO UN 'AZIONE COLLETTIVA
CON L'AIUTO DI ALCUNE FAMIGLIE CHE STANNO RACCOGLIENDO LE ADESIONI.
CHI VUOLE PARTECIPARE DEVE INVIARCI ALLA EMAIL info@avvocatodelcittadino.com le seguenti informazioni:
- NOME E COGNOME DEL SOGGETTO DISABILE E RIFERIMENTI TELEFONICI PER ESSERE RICONTATTATO
- ATTO DI IMEGNO ANNO 2015 E ATTO DI CONCESSIONE DEL SERVIZIO S.A.V.I.
Leggi anche:
LETTERA APERTA AI CANDIDATI A SINDACO DI ROMA