A tutti i candidati a sindaco di Roma,
scrivo a tutti per avere un impegno concreto, una risposta urgente a quell'indifferenza, a quel silenzio che sta distruggendo molte famiglie. Anzi, è più corretto dire, le famiglie più deboli. Sto parlando di chi ha un figlio, un fratello, una moglie o un marito disabile e che, per via di un’assurda prassi instauratasi ormai da circa 3 mesi in vari Municipi del Comune di Roma, sta lottando con noi per garantire al proprio caro la libertà di una vita dignitosa. E, ancora, parlo di chi, da solo e con una disabilità grave, si sente mortificato e condannato ad essere isolato e senza la possibilità di difendersi da vergognose discriminazioni.
Questi i fatti: il Comune di Roma eroga alla persona disabile che usufruisce del servizio per l'assistenza domiciliare indiretta un contributo per assumere alle proprie dipendenze un operatore che lo aiuti a svolgere le normali attività quotidiane (lavarsi, mangiare, uscire di casa, ecc). La circolare n. 2268/13 dell’amministrazione capitolina prevede la stabile corresponsione mensile del contributo ai disabili ogni 10 de mese. Secondo una nuova prassi, invece, i disabili dovrebbero anticipare il pagamento della retribuzione in favore degli assistenti domiciliari e, solo dopo aver presentato la rendicontazione (le buste paga) al Municipio di competenza, ricevere il contributo. Questo significa escludere dal servizio di assistenza indiretta tutte le persone che non hanno alcun reddito o hanno un reddito appena sufficiente per il proprio sostentamento!
La nostra battaglia: la nostra associazione sia singolarmente che collettivamente sostiene le battaglie di civiltà di tanti cittadini disabili. Ma stavolta, essendo state colpite le famiglie più indigenti, non riusciamo a combattere. Non riusciamo a coprire le spese legali, perchè le famiglie spesso non hanno reddito. E ci viene difficile aspettare anche i tempi della giustizia
PER QUESTO CHIEDO
a nome dell’associazione che rappresento e delle persone disabili che a noi si sono rivolte per chiedere il rispetto dei loro diritti
A TUTTI I CANDIDATI A SINDACO DI ROMA
NON la promessa ma il FORMALE IMPEGNO, di fronte alla sofferenza di chi finora si è visto discriminato, umiliato e privato dei fondamentali diritti,
a modificare l’attuale prassi e ad attuare in tutti i Municipi della Capitale la stabile erogazione ANTICIPATA dei contributi per servizio
di assistenza domiciliare indiretta
di assistenza domiciliare indiretta
Ci tengo inoltre a precisare che quella dell’assistenza domiciliare indiretta è solo la più vergognosa delle situazioni. Ogni giorno cercano tutela presso la nostra associazione centinaia di cittadini disabili per problemi con le istituzioni. Per questo, inoltre,
PROPONGO
a titolo gratuito, al candidato sindaco che sarà eletto, la possibilità, per la nostra associazione e per un gruppo stabile formato da rappresentanti disabili provenienti da tutti i Municipi romani di svolgere il ruolo di
ORGANO CONSULTIVO, apartitico e apolitico, per la giunta comunale e per l’assessorato alle politiche sociali.
I disabili debbono potersi esprimere preventivamente sulle decisioni che condizioneranno letteralmente il loro diritto alla vita libera, indipendente e dignitosa, partecipando e avendo un giusto e imparziale supporto giuridico e informativo. E’ fondamentale che loro possano avere la diretta e semplice possibilità di avanzare proposte all'amministrazione capitolina e di controllare come vengono impiegate le risorse economiche a loro destinate.
Grazie dell’attenzione
Distinti saluti
Emanuela Astolfi