Mercoledì, 12 Marzo 2025

ALZHEIMER/RSA E PAGAMENTO DELLE RETTE: DOMANDE E RISPOSTE

Pubblicato in Alzheimer e RSA - AZIONE COLLETTIVA

avv astolfi consulenze distanzaPOST FACEBOOK DEL 18 FEBBRAIO 2025

 

Questo mese è stato molto impegnativo per me a causa delle numerose richieste di consulenze presso l’associazione Avvocato del Cittadino, che presiedo, per il rimborso delle rette pagate per le degenze in RSA di pazienti con grave decadimento cognitivo. Piemonte e Lombardia (in particolare quest’ultima) sono le regioni con più richieste di supporto legale. In Lombardia non c’è un tetto massimo per le rette, (mentre nel Lazio è di 1.890 euro) e si arrivano a pagare importi fino a 3.000 euro mensili!

Ho pensato di fare una piccola guida con le domande che più frequentemente ricevo:

 

1.Qual è la legge che consente ai pazienti di non pagare la retta?


È fondamentale comprendere che NON ESISTE NESSUNA LEGGE CHE CONSENTA DI “NON PAGARE LA RETTA” delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) nel caso in cui sia in corso una degenza di un paziente affetto da grave demenza (di tipo Alzheimer o diversa). Esiste, invece, un orientamento GIURISPRUDENZIALE consolidato, ossia un insieme di sentenze, tra cui gran parte delle nostre, che riconosce per i pazienti affetti da grave demenza un concetto chiave: l’inscindibilità tra la prestazione sanitaria e quella alberghiera. In altre parole, la prestazione erogata in favore di tali pazienti è considerata, nella sua totalità, di natura sanitaria. Di conseguenza, essa è a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

 

2. Se il paziente non ha l’Alzheimer può agire lo stesso?

Si può agire nei casi in cui il paziente ha un decadimento cognitivo di GRADO SEVERO. Spesso le diagnosi parlano di “Demenza diversa da morbo di Alzheimer”, che non cambia la sostanza della questione. Infatti, il morbo di Alzheimer è una forma di demenza, e ciò che rileva in questo contesto non è la denominazione della patologia, quanto la connessione inscindibile delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali.

 

3. Se altre persone hanno ottenuto sentenze positive, anche nel mio caso, visto che è uguale, vincerò?

Non esistono casi uguali: anche se i giudizi vertono sullo stesso tema, ogni situazione ha le sue peculiarità e l’istruttoria è sempre diversa per ciascuna causa. Ci sono molte sentenze, tra cui gran parte delle nostre, di Avvocato del Cittadino Associazione Astolfi che riconoscono la gratuità delle cure, tuttavia, anche se ricorrono i presupposti per l’azione giudiziale, esiste sempre l’alea del giudizio, ossia l’incertezza con cui una decisione può essere interpretata e applicata, tenendo conto delle diverse sfumature legali e delle prove presentate.

 

4. Segue direttamente lei avvocato le cause anche se ci troviamo in due regioni diverse?

Si, certamente. Grazie al processo telematico, curo personalmente ogni atto del giudizio e assicuro un’attenzione particolare al rapporto personale con l’assistito. Questo è possibile attraverso consulenze a distanza, che permettono di comunicare in modo efficace e diretto, anche se fisicamente ci troviamo in regioni diverse.

 

Avv Emanuela Astolfi