Per Voci di citta' - Mi spiace che ancora non siete a Viterbo, anche qui c'è molto bisogno di voi. Vorrei rendere pubblica la mia storia e per questo vi scrivo. Nei momenti difficili è importante leggere che qualcun altro sta lottando per lo stesso problema. e il mio problema ha un nome, si chiama demansionamento. io ho 56 anni, insomma, non sono più un ragazzino. eppure, come un adolescente mi trovo davanti alla vergogna, all'umiliazione quando vedo ragazzini subentrati dopo di me in società trattarmi male e ridere alle mie spalle. ora i capi sono loro e se prima il mio lavoro era avere la responsabilità decisionale su aspetti commerciali, ora a dettare le regole sono loro. io faccio le fotocopie, non ricevo più le persone. faccio il lavoro sporco, quello che non si vede e loro prendono i meriti. Meriti che io non ho più, perchè non mi è più concesso prendermeli. Io ora sono demansionato, negato della professionalità che mi sono costruito negli anni. Mi è stata tolta la dignità, lo stimolo e l'amore verso il mio lavoro. non so se queste umiliazioni si chiamano mobbing o demansionamento, queste cose le decidete voi avvocati, voi associazioni, forse l'ultima speranza per noi lavoratori onesti che non crediamo più nei sindacati, alleati dei soprusi. alleati di chi è economicamente più forte.
Emilio da Viterbo