LEGGO - Capitale delle barriere. Basta uscire per fare una semplice passeggiata in compagnia di un amico costretto sulla sedia a rotelle per comprendere, da subito, l'incubo che una persona disabile vive in una città come Roma.
Barriere architettoniche tanto insormontabili da far piangere. E non è un modo di dire. “Leggo” ha voluto fare questa passeggiata con i “Ladri di carrozzelle”, la band musicale da 25 anni in tour per l'Italia proprio per sensibilizzare con canzoni e ironia i temi cari alle pari opportunità. E il risultato è da brividi: la passeggiata infatti, in una popolatissima via Tuscolana, diventa presto un percorso a ostacoli.
Una ginkana in cui è evidente che la persona seduta in carrozzelle, con tanto di telecamera indosso, da sola non potrebbe mai uscire di casa. In quei momenti di sconforto, ci sono tutti i paradossi di una Capitale che si prepara ad accogliere milioni di fedeli. La sedia a rotelle si ritrova incastrata tra due auto parcheggiate mentre cerca di raggiungere le strisce pedonali, un attimo dopo non riesce a salire sul marciapiede perché di fronte allo scivolo c'è la solita auto in sosta o addirittura un cassonetto della spazzatura. «Senza contare – denuncia Paolo Falessi, fondatore della band - le buche sui marciapiedi, gli scalini insormontabili, l'assenza delle pedane o, addirittura, la presenza di bagni chimici lungo il percorso protetto Le barriere prima che architettoniche, spesso, sono soprattutto culturali». Per un disabile su sedia a rotelle si tratta di ostacoli imponenti che lo costringono a “camminare” lungo la strada. A suo rischio e pericolo, decisamente elevati. «Non si tratta di un semplice disagio – spiega Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione Avvocato del cittadino – ma di una vera e propria offesa alla dignità della persona. Tramite il progetto “Stop Barriere Architettoniche” vogliamo informare i disabili, vittime di discriminazione, del fatto che possono richiedere la rimozione della barriera architettonica e un risarcimento per il danno patito. Stiamo studiando anche azioni collettive, la cosiddetta class action: la prima è già partita e riguarda l'inaccessibilità del trasporto pubblico di Roma».
Capitale delle barriere. Basta uscire per fare una semplice passeggiata in compagnia di un amico costretto sulla sedia a rotelle per comprendere, da subito, l'incubo che una persona disabile vive in una città come Roma.
Barriere architettoniche tanto insormontabili da far piangere. E non è un modo di dire. “Leggo” ha voluto fare questa passeggiata con i “Ladri di carrozzelle”, la band musicale da 25 anni in tour per l'Italia proprio per sensibilizzare con canzoni e ironia i temi cari alle pari opportunità. E il risultato è da brividi: la passeggiata infatti, in una popolatissima via Tuscolana, diventa presto un percorso a ostacoli.
Una ginkana in cui è evidente che la persona seduta in carrozzelle, con tanto di telecamera indosso, da sola non potrebbe mai uscire di casa. In quei momenti di sconforto, ci sono tutti i paradossi di una Capitale che si prepara ad accogliere milioni di fedeli. La sedia a rotelle si ritrova incastrata tra due auto parcheggiate mentre cerca di raggiungere le strisce pedonali, un attimo dopo non riesce a salire sul marciapiede perché di fronte allo scivolo c'è la solita auto in sosta o addirittura un cassonetto della spazzatura. «Senza contare – denuncia Paolo Falessi, fondatore della band - le buche sui marciapiedi, gli scalini insormontabili, l'assenza delle pedane o, addirittura, la presenza di bagni chimici lungo il percorso protetto Le barriere prima che architettoniche, spesso, sono soprattutto culturali». Per un disabile su sedia a rotelle si tratta di ostacoli imponenti che lo costringono a “camminare” lungo la strada. A suo rischio e pericolo, decisamente elevati. «Non si tratta di un semplice disagio – spiega Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione Avvocato del cittadino – ma di una vera e propria offesa alla dignità della persona. Tramite il progetto “Stop Barriere Architettoniche” vogliamo informare i disabili, vittime di discriminazione, del fatto che possono richiedere la rimozione della barriera architettonica e un risarcimento per il danno patito. Stiamo studiando anche azioni collettive, la cosiddetta class action: la prima è già partita e riguarda l'inaccessibilità del trasporto pubblico di Roma».