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Cinecittà: Immobili degli enti senza requisiti di vivibilità. L'Avvocato del Cittadino: ora chiedono il risarciemnto dei danni

Pubblicato in Rassegna Stampa Sabato, 27 Aprile 2013 11:00

In cucina servono impermeabile e ombrello

Impianti non a norma, ambienti insalubri e inagibili, infiltrazioni d'acqua e stanze allagate. Ed al danno si aggiunge la beffa di dover sborsare canoni di affitto sproporzionati. Almeno un appartamento su due concesso in locazione non presenta i requisiti minimi di vivibilità e decoro. Le segnalazioni giungono ogni giorno  all'Avvocato del Cittadino, un'associazione di solidarietà sociale che opera su strada nel quartiere Cinecittà  (via dei Fulvi, 49), offrendo assistenza legale, tecnico-catastale e fiscale. "Centinaia le testimonianze degli affittuari che narrano un degrado forte, infiltrazioni, impianti elettrici non a norma ed evidenti stati di deterioramento, che generano anche situazioni di pericolo, con risvolti penalistici - esclama Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione. Il problema riguarda principalmente gli immobili di proprietà di enti pubblici dove in alcuni casi neanche ci sono figure di riferimento, amministratori o referenti a cui far presente le situazioni di disagio". E snocciola qualche caso: circa 400 famiglie sono affittuarie di un Centro regionale che ha 4 stabili nella ziona di Cinecittà che paramentra l'affitto alla stima del valore medio dell'osservatore del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate e del Terrotorio. Ma in molti casi, questi appartamenti, alquanto vetusti, sono in evidente stato di deterioramento e i canoni di locazione sono sproporzionati. "Spesso gli inquilini non sanno che è possibile fare una perizia e presentare un espsoto alle autorità competenti - spiega Emanuela - per certificare e concordare con il locatore un adeguamento del canone sulla base delle condizioni degli immobili". Un caso fra tutti. "A.E. vive da anni in un immobilr di un ente di previdenza, in cui piove dentro per delle infiltrazioni, con formazione di muffa ovunque - prosegue la presidente - La proprietà è stata evasva e A.F. ha chiesto un risarcimento dei danni subiti alla sua perona ed ai mobili dell'appartamento, oltre che delle spese sostenute per i lavori effettuati che erano a carico dell'ente proprietario". C'è anche il caso di una signora che ha in locazione un immobile di proprietà del Condominio, ovvero l'intero condominio è proprietario della casa del portiere, che a sua volta affitta a lei, con forti infiltrazioni e impianto elettrico non a norma. Malgrado i continui solleciti, non ha mai ottenuto gli interventi necessari ed ha chiesto il risarcimento di 15mila euro per tutti i danno patrimoniali e non.
Laura Candeloro