I tamponamenti a catena, soprattutto per causa pioggia, sono piuttosto frequenti.
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Ecco qualche piccola informazione:
1. E' possibile ricorrere all'indennizzo diretto?
No, in caso di incidenti a catena, non si può procederre alla procedura dell'indennizzo diretto. Va richiesto il risarcimento all'assicurazione del veicolo che ha provocato il sinistro.
2. Come si fa a capire di chi è la colpa?
la Corte di Cassazione, sentenza n. 4021/2013, ha precisato che "in tema di circolazione stradale , nell'ipotesi di tamponamento a catena tra veicoli in movimento trova applicazione l'art. 2054, comma 2, c.c., con conseguente presunzione iuris tantum di colpa in eguale misura di entrambi i conducenti di ciascuna coppia di veicoli (tamponante e tamponato), fondata sull'inosservanza della distanza di sicurezza rispetto al veicolo antistante, qualora non sia fornita la prova liberatoria di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno.
Nel caso, invece, di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile degli effetti delle collisioni è il conducente che le abbia determinate, tamponando da tergo l'ultimo dei veicoli della colonna stessa"
3. Se quindi c'è un auto in sosta, come si fa?
Se un auto in sosta o parcheggiata e viene urtata a seguito di un tamponamento a catena, il proprietario del veicolo fermo deve chiedere il risarcimento per i danni patiti al proprietario del mezzo (o all'assicurazione) che ha dato causa all'incidente
4. Il responsabile del tamponamento a catena rischia di perdere punti sulla patente?
Si: si rischiano 3 punti se la mancata osservazione della distanza di scurezza se i danni sono di lieve entità. Se invece i danni sono gravi, i punti a rischio sono 5.