Giovedì, 21 Novembre 2024

Un nostro associato, scrive su Il Messaggero

A CHI ROMANAMENTE CADDE


Quasi all´inizio della salita del Quadraro, una imponente croce di ferro lavorato che sovrasta largo dei Quintili. Ai lati due scalette che scendono in via dei Lentuli. In mezzo alle scale, sulla parete, una lastra di marmo, con al centro il simbolo dell´Italia con tredici nomi scolpiti sotto la scritta "A chi romanamente cadde 1915 - 1918". Monumento ai caduti per rendere gloria ai soldati del Quadraro periti durante la Grande Guerra. Questo triste ricordo è presente all´incrocio con via dei Quintili al confine tra il X Municipio e il VI dove ogni anno si commemora il rastrellamento del Quadraro "nella speranza che tutto questo non debba più accadere".

 

 Un messaggio molto forte. Nel degrado più completo. Buste di plastica, decine di bottiglie di birra che rotolano, cartoni di vino schiacciate sull´asfalto e sulle scale, fortissimo odore di urina e altro, erbacce che hanno spaccato il marmo delle scale. Scarabocchi sulle pareti. Ai lati del ricordo, nell´atrio, chiuso da un cancello, potrebbe esserci anche la carcassa di un animale tra i violenti cespugli.

 

 Non stiamo parlando di estrema periferia abbandonata ma dell´inizio del quartiere Medaglia d´Oro alla Resistenza dove ogni anno il fior fiore del Comune e della Società Civile rievoca una tragedia.

 

Considerato che non possiamo far affidamento sui Presidenti dei Municipi indicati, (Sandro Medici per il X e Giammarco Palmieri per il VI) forse, sarebbe il caso di affidare il ricordo dei nostri caduti ai ragazzi della scuola elementare più vicina, per esempio la Damiano Chiesa, nostro futuro. Un modo come un altro per combattere il bullismo del presente che non è solo di ragazzi esclusi ma anche di politici con la stessa sintomatologia.

 

 Il sonno della morte dei caduti, non sarà certamente meno duro se nei monumenti a loro dedicati saranno curati e confortati dall'amore dei vivi. I morti rivivono nel ricordo e negli affetti dei vivi come scriveva Foscolo. In questo caso al Quadraro, i morti sono morti. E la frase scolpita nella pietra "nella speranza che tutto questo non debba più accadere" è solo la banale conseguenza dei comportamenti demagogici del potere legati all'acquisizione del consenso.

 

Angelo Tantaro


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