Giovedì, 21 Novembre 2024

Il padre vende la casa alla nuova compagna: il Tribunale di Latina dichiara simulazione del contratto di compravendita e accoglie la richiesta del figlio, difeso dai legali di Avvocato del Cittadino

Il padre, proprietario al 100% di un immobile, mentre era ancora spostato, vende la nuda proprietà del bene alla nuova compagna per soli 13.000.000,00 lire. Il figlio, una volta deceduto il genitore, chiede al Tribunale di Latina di accertare la simulazione della compravendita, dal momento che all’apertura della successione il padre era ancora coniugato con sua madre.

 

Nell’atto notarile non risultava la corresponsione del prezzo di vendita, infatti “il prezzo è di lire 13.000.000,00, che la parte venditrice dichiara di aver già ricevuto dalla parte acquirente, alla quale di detta soma rilascia liberatoria quietanza, rinunziando all’ipoteca legale”.

 

Il Tribunale di Latina, con sentenza n. 975/2019 (leggi la sentenza, clicca qui), accoglie la domanda del figlio, assistito dai legali di Avvocato del Cittadino – Associazione Astolfi, riconoscendo che la vendita dell’appartamento in questione, dissimula, in realtà, una donazione: “gli stipulanti avevano una figlia in comune, [..]a, all’epoca undicenne, e, ancora, che all’atto della vendita [..] era coniugato con [..], dalla cui unione nasceva l’odierno attore, [..]e. In presenza, dunque, di una pluralità di legittimari, la vendita con riserva di usufrutto era preordinata a dissimulare una donazione, altrimenti aggredibile dagli stessi (se concretamente lesiva della quota di riserva), venendosi poi a consolidare alla morte del de cuius usufruttuario, la piena proprietà dell’immobile in capo ad [..]” Inoltre, sia il prezzo d’acquisto che la rinuncia da parte del padre alla costituzione di ipoteca provano la simulazione del contratto di vendita: “Si consideri, inoltre, che la Cassazione ha, a tal proposito, ribadito che “l’acquirente ha l’onere di provare l’effettivo pagamento del prezzo, potendosi, in mancanza, trarre elementi di valutazione circa il carattere apparente del contratto; tale onere probatorio non può, tuttavia, ritenersi soddisfatto dalla dichiarazione relativa al versamento del prezzo contenuta nel rogito notarile” (Cassazione civile sez. II, 02/03/2017, n.5326)

 

Al socio dell’ente sarà ora possibile esperire un’azione di riduzione per la reintegra della quota lesa. Purtroppo, agli sportelli legali dell’associazione si rivolgono sempre più di frequente figli danneggiati dai genitori per aver favorito un fratello o una sorella nell’assegnazione di beni immobili: in questi casi, è possibile agire per tutelare le proprie ragioni. Per una consulenza specializzata con i professionisti di Avvocato del Cittadino – Associazione Astolfi è possibile chiamare allo 06.45433408 per un appuntamento.

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