Giovedì, 21 Novembre 2024

La storia di Simone

Roma, 27 aprile 2015
AVVOCATO DEL CITTADINO: LA STORIA DI SIMONE E DI QUEL DISSERVIZIO CHE METTE IN PERICOLO LA SUA VITA Simone è un giovane diciannovenne, costretto a letto da una grave patologia. Simone, infatti, da qualche anno, è in ospedalizzazione domiciliare: si alimenta grazie all'aiuto di macchine. E' ossigenodipendente. E la sua esistenza è legata ad uno stretto e quotidiano contatto con i professionisti che lo curano: medici e infermieri, costantemente, assistono il ragazzo e, grazie al telefono ed internet, monitorano lo stato clinico del giovane con i nosocomi che lo seguono.
Simone vive da solo con la mamma, Chiara, una donna molto coraggiosa, che a livello nazionale, attraverso il suo blog "La cura invisibile" porta avanti molte campagne sociali per tutelare i diritti dei disabili. Chiara ha stipulato con un gestore telefonico un contratto all inclusive per linea telefonica e adsl: per 10 giorni, tra gennaio e febbraio 2015, il servizio è stato disattivato. Dopo numerose insistenze da parte di Chiara, la linea è stata ripristinata ma tuttora (e da allora!) permangono dei problemi. Infatti, in alcuni momenti più o meno lunghi della giornata, il servizio è assente. E la vita di Simone in pericolo: le comunicazioni con le strutture che lo seguono è e devono essere costanti. A ciò va aggiunto che Chiara non può liberamente uscire di casa per cercare aiuto: Chiara può contare solo su se stessa.
"Chiara si è rivolta a noi perché ci siamo occupati altre volte di problemi analoghi - dice Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione Avvocato del Cittadino - Abbiamo inviato pochi giorni fa una lettera al gestore, chiedendo il ripristino immediato della regolarità del servizio e un risarcimento del danno di 50mila euro. La situazione è gravissima: Simone ha una preziosa presenza accanto, la sua mamma, che, come certificato anche dalla Asl, può stare fuori casa solo per brevi momenti. A causa di questi numerosi disservizi si è dovuta recare personalmente dalle persone che seguono suo figlio per fornirgli il suo numero di cellulare e, inoltre, si è dovuta rivolgere ad alcuni amici per le comunicazioni".
E' dura far ascoltare le proprie esigenze ai gestori telefonici. Anche e soprattutto in questi casi. Le possibilità di dialogo vengono scoraggiate dalle lunghe attese dei call center e da conversazioni e promesse di intervento che rimangono lettera morta. E sempre più spesso, tra i cittadini, ricorre la stessa domanda: "Possibile che si debba ricorrere a richieste risarcitorie o ad azioni legali per avere un servizio per cui si paga?"