La Rai rende inaccessibile il servizio pubblico ai telespettatori non udenti in quanto:
1) NON PREVEDE ALCUN SERVIZIO DI SOTTOTITOLAZIONE DEI NUOVI CANALI DIGITALI ( Rai4, Rai5, RaiMovie, RaiPremium, ecc..);
2) non garantisce un soddisfacente servizio di sottotitolazione sui canali storici (le trasmissioni in diretta non sono quasi mai sottotitolate);
3) la funzione di sottotitolaggio dei contenuti trasmessi in diretta sul sito web non è attiva.
"Eppure, (anche!) i cittadini non udenti pagano regolarmente il canone" dice l'associazione 'Avvocato del Cittadino' che, in questi mesi, ha raccolto le denunce da parte degli utenti e lancia oggi un'azione collettiva nazionale PER RICHIEDERE ALLA RAI IL RISARCIMENTO DEI DANNI PATITI DAI TELESPETTATORI NON UDENTI. "Nello specifico, chiederemo 2.000,00 Euro per ogni abbonato" spiega Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione "L'iniziativa "Azione collettiva -sottotitoli Rai' è da oggi pubblicata sul sito www.avvocatodelcittadino.com: per partecipare basta seguire le istruzioni".
D'altronde, le persone non udenti non hanno alternative per accedere ai contenuti prodotti da un'emittente televisiva di uno Stato che ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il dott Gabriele Gianfreda, un giovane psicologo non udente, organizzatore della "Azione collettiva-sottotitoli Rai" insieme ad 'Avvocato del Cittadino', nel 2013, ha promosso una PETIZIONE ON LINE che ha raccolto oltre 18 MILA SOTTOSCRIZIONI e che, puntualmente, è stata notificata alle autorità competenti. A distanza di un anno, non c'è stata alcuna fattiva risposta.
La Rai sta creando un enorme danno ai cittadini con disabilità uditiva, i quali non solo vedono violato il loro diritto - costituzionalmente protetto - all'informazione, ma vivono in una vera e propria condizione di emarginazione. In particolare, è stato posto all'attenzione di Avvocato del Cittadino, tra gli altri, il più doloroso e agghiacciante dei problemi: i bambini con disabilità uditiva, non avendo possibilità di accedere ai canali con la programmazione a loro dedicata, e nello specifico, ai cartoni animati in onda su Rai Yoyo e Rai Gulp, rimangono seriamente discriminati. La condivisione degli stessi interessi e delle stesse passioni è alla base della coesione, del senso di amicizia, che la "televisione pubblica" deve sviluppare principalmente dando a tutti i bambini i mezzi per integrarsi.
"Speriamo di contribuire alla soluzione del problema con la nostra battaglia sociale - conclude Astolfi - con la nostra azione collettiva, a cui possono partecipare utenti da tutta Italia, chiederemo il risarcimento del danno finora patito dai telespettatori per la violazione dell'art. 13 del Contratto di servizio 2010-2012 e della Legge 3 marzo 2009, n. 18. Metteremo a disposizione degli interessati anche la fan page di facebook "Avvocato del cittadino: azione collettiva sottotitoli rai', per creare un'interazione diretta tra l'associazione e chi ha necessità di richiedere informazioni sull'iniziativa".