La signora, assistita da Avvocato del Cittadino Associazione Astolfi, ottiene il giusto ristoro economico al danno patito
E' una storia che tristemente si ripete: la condotta negligente della RSA che ha in cura un familiare malato di demenza grave cade e riporta gravi fratture, che, in situazioni già seriamente compromesse può portare anche a conseguenze fatali.
Carla, anziana e degente in una residenza sanitaria assistenziale per gravi patologie, per una distrazione da parte di una OSS, cade dalla carrozzina e riporta una frattura al femore destro. Inizia il calvario: ospedale, operazione (rischiosissima nella sua condizione), tentativi di riabilitazione. Sua fglia, disperata ed arrabbiata per quanto accaduto, per i sacrifici fatti per corrispondere la salata retta alla RSA - di 1.890,00 euro al mese - per garantire le migliori cure alla madre, per poi ritrovarsi con il suo affetto più caro in condizioni ancor più critiche: è cosa nota che, in generale, la rottura di femore nell’anziano è un evento che è gravato da una elevata mortalità, morbilità e disabilità ed in particolare per un paziente già fragile come Carla.
Grazie all'assistenza dell'avv Emanuela Astolfi, presidente di Avvocato del Cittadino, nelle more dell'inizio del procedimento giudiziale, la RSA, a fronte della rinuncia agli atti di causa, ha corriposto all'anziana paziente la somma di 35.000,00 Euro. In proposito, va considerato che le strutture sanitarie ed assistenziali sono responsabili della caduta accidentale del paziente e sono quindi tenute al risarcimento di tutti i danni patiti dal danneggiato e dai suoi familiari.
Per liberarsi da tale responsabilità la RSA deve dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per evitare la caduta del paziente
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