Fondo patrimoniale, possono costituirlo i conviventi more uxorio? No, i conviventi more uxorio non possono costituire un fondo patrimoniale. Questa conclusione è supportata da diversi elementi normativi e giurisprudenziali, i quali chiariscono che solo i coniugi possono accedere a tale istituto giuridico. La legge, infatti, prevede specifiche tutele per le famiglie legate da un matrimonio, riconoscendo diritti e doveri che si estendono anche alla gestione del patrimonio comune. In assenza di un vincolo matrimoniale, i conviventi non beneficiano delle stesse garanzie e protezioni, il che rende impossibile la creazione di un fondo patrimoniale.
L'art. 167 del Codice Civile, infatti, stabilisce espressamente che il fondo patrimoniale può essere costituito solo da "ciascuno o ambedue i coniugi", utilizzando il termine "coniugi" in modo tassativo e non ambiguo. Dunque, la disciplina del fondo patrimoniale (artt. 167-171 c.c.) fa costante riferimento ai "coniugi" come unici soggetti legittimati, evidenziando l'importanza del matrimonio come fondamento giuridico per accordi patrimoniali.
Le conferme arrivano anche dalla giurisprudenza: la Cassazione civile con sentenza n. 8824/1987 ha chiarito che il fondo patrimoniale è una convenzione matrimoniale, confermando che esso opera in un contesto di tutela della famiglia legittima.
Anche la Corte Costituzionale, con sentenza n. 45/1980, ha ribadito che la convivenza more uxorio è un mero rapporto di fatto, non equiparabile al matrimonio, e ribadendo che la protezione giuridica offerta dal matrimonio non può essere replicata in una convivenza, il che porta a una disparità di trattamento in ambito patrimoniale.
Ma a cosa serve il fondo patrimoniale? Questo istituto è finalizzato a vincolare determinati beni ai bisogni della famiglia legittima, fondata sul matrimonio, il che implica una responsabilità condivisa e una visione collettiva delle risorse familiari. La sua cessazione è legata agli eventi del matrimonio (annullamento, scioglimento, cessazione effetti civili), garantendo così una protezione specifica ai coniugi in caso di cambiamenti significativi nella loro situazione personale.
Cosa possono fare dunque i conviventi?
I conviventi more uxorio possono utilizzare altri strumenti giuridici per regolare i loro rapporti patrimoniali, come contratti di convivenza o accordi privati, ma non il fondo patrimoniale che rimane un istituto esclusivo del matrimonio. Le loro attribuzioni patrimoniali vengono generalmente qualificate come adempimento di obbligazioni naturali, quando proporzionate alle circostanze e alle condizioni economiche delle parti, permettendo di affrontare in modo mirato le necessità patrimoniali che emergono nel corso della loro vita comune.
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Avv Emanuela Astolfi, responsabile Sportello famiglia