Domenica, 24 Novembre 2024

Visita fiscale: è corretto controllare assiduamente il lavoratore in malattia?

Pubblicato in Sentenze

Di lavoratori vessati ne riceviamo moltissimi al nostro sportello lavoro ma, ultimamente, abbiamo raccolto una denuncia particolare: una signora, durante il periodo di malattia, è stata ossessivamente controllata dal datore di lavoro che, insistentemente, inviava visite fiscali alla donna per monitorare il suo stato di salute.

 

Ebbene, secondo la Corte di Cassazione, sentenza n. 11739/2019, costituisce una condotta vessatoria da parte del datore di lavoro mandare troppe visite fiscali al dipendente: nel caso di specie un’insegnante era stata sottoposta a continui controlli da parte del datore di lavoro ed a provvedimenti disciplinari, li comportamenti denunciati sono stati riconosciuti dalla Suprema Corte “ vessatori e mortificanti per il lavoratore e, come tali, produttivi di responsabilità per il danno da questi patito alla propria integrità psicofisica”

 

La Cassazione, inoltre, con ordinanza n. 10725/2019 ha precisato che chiedere ripetutamente chiarimenti al dipendente sulle sue condizioni di salute e sulle cure mediche costituisce condotta mobbizzante: “(…) una tale riconducilità è coerente con i consolidati principi di diritto affermati in sede di legittimità per cui, ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo, l’elemento qualificante, che deve essere provato da chi assuma di avere subito la condotta vessatoria, va ricercato non nell’illegittimità dei singoli atti bensì nell’intento persecutorio che li unifica: sicché la legittimità dei provvedimenti può rilevare indirettamente perché, in difetto di elementi probatori di segno contrario, sintomatica dell’assenza dell’elemento soggettivo che deve sorreggere la condotta, unitariamente considerata (…).

 

Per una consulenza con il nostro sportello lavoro è possibile chiamare la sede in Roma, via Marco Valerio Corvo n. 91 allo 06.45433408 (tel/watshapp) per un appuntamento anche per le città di Milano, Cosenza e Taranto, oppure richiedere una consulenza via email come qui indicato.

 

La quota associativa è di 20 euro